Quantcast
Channel: Storie e Comunità – pacinifazzi

Stazione di Lucca 6 gennaio 1944. Guerra, bombe e ricostruzione in Lucchesia

$
0
0

bombardamento lucca 6 gennaio 1944di Michele Citarella


pp. 224, f.to 16×24, ill. b/n, 2013
ISBN 978-88-6550-373-7
esaurito

 

Il volume, ralizzato in collaborazione con lʼIstituto Storico della Resistenza e dellʼEtà Contemporanea, descrive e riporta alla luce un episodio quasi dimenticato della seconda guerra mondiale. Il 6 gennaio 1944 gli aerei americani bombardarono la stazione di Lucca (oltre ad altre stazioni come Pontedera). Lʼepisodio segnò lʼinizio di un periodo molto difficile per la popolazione che si trovò ad affrontare il periodo più buio della guerra.
Il libro da nuova luce a questi fatti riportando documenti originali dellʼesercito americano comprensivi anche di foto zenitali scattate dal bombardiere. IL bombardamento lucca 6 gennaio 1944 viene, con questo volume, come riportato alla luce dopo anni quasi di dimenticanza da parte della città e della popolazione lucchese.

ISREC Lucca

L'articolo Stazione di Lucca 6 gennaio 1944. Guerra, bombe e ricostruzione in Lucchesia sembra essere il primo su pacinifazzi.


Di fronte all’estremo. Don Aldo Mei, cattolici, chiese, resistenze

$
0
0

resistenza civile in toscanaa cura di Gianluca Fulvetti


pp. 248, f.to 16×24, 2014
ISBN 978-88-6550-428-4
€ 18,00

 

Con saggi di Daniela Bernardini, Bruna Bocchini Camaiani, Marcello Brunini, Paolo Buchignani, Maria Del Giudice, Gianluca Maggiore, Gianluca Fulvetti, Italo Galli, Umberto Palagi, Emmanuel Pesi, Silvia Pettiti, Luigi Puccini, Stefano Sodi

I saggi raccolti nel volume raccontano diversi episodi di resistenza civile in toscana nella seconda guerra mondiale. Le vicende di don Aldo Mei e Arturo Paoli a Lucca, Monsignor Giovanni Piccioni e don Roberto Angeli a Livorno, la Diocesi e l’arcivescovo di Pisa, e don Pietro Cascioni a Buti ed altri ancora ci ricordano e ci fanno riflettere sulla dimensione culturale e etica della Resistenza italiana nelle sue varie forme.

L'articolo Di fronte all’estremo. Don Aldo Mei, cattolici, chiese, resistenze sembra essere il primo su pacinifazzi.

Esuli a Lucca. I profughi istriani, fiumani e dalmati 1947-56

$
0
0

profughi istriani fiumani e dalmatidi Armando Sestani


pp. 144, f.to 16×24, ill. b/n, 2015
ISBN 978-88-6550-450-5
€ 13,00

La biografia, il vissuto personale e le memorie familiari rappresentano spesso la scintilla iniziale della ricerca storica. Si parte da un io, da un noi, dall’ambito privato, e si cercano risposte nel passato, facendo appiglio alla memoria, alla storia, intesa come insieme di fatti ma anche come disciplina, dotata di metodo. Questo percorso a ritroso emerge in modo chiaro e forte dal lavoro di Armando Sestani, amico e compagno di impegno civile nelle stanze dell’Istituto Storico della Resistenza, figlio e nipote di profughi giuliani che, da Pola e attraverso Taranto, hanno poi trovato a Lucca la meta finale del loro esodo.

La storia, il dolore, la lacerazione, le perdite (del paese, degli amici, dei profumi, dei paesaggi, di tutto ciò che insomma è “casa”) della famiglia Sestani, nelle sue varie diramazioni e intrecci parentali, ha rappresentato il terreno su cui l’autore ha avviato una solida ricerca storica che lo ha portato a ricostruire in modo minuzioso la storia degli esuli che, dopo il 1947, arrivarono a Lucca e fecero i conti con l’esperienza della vita in comune e con le difficoltà della inclusione sociale.

Una ricerca documentata di numeri e date, ma anche un racconto evocativo di esistenze segnate e di incontri, che restituisce alla stessa comunità lucchese una parte della sua storia recente più profonda. Un altro passo verso il superamento di quella sorta di “amnestia” che ha accomunato per decenni un po’ tutto il paese nella dimenticanza e nella mancanza di attenzione ed empatia verso la storia e il dramma degli italiani esuli dall’Istria e dalla Dalmazia.

Questo vuoto di memoria collettiva è stato pian piano colmato, anche grazie all’istituzione del Giorno del Ricordo. A livello locale l’impegno del nostro Istituto su questo terreno dura ormai da anni, sia sul piano della didattica – proprio Sestani ha alle spalle una lunga esperienza di dialogo con gli studenti lucchesi a proposito di questa storia dolorosa – che delle iniziative pubbliche.

La ricerca di Sestani chiude in un certo senso questo percorso. Incornicia quella che è una storia lucchese appunto nel contesto lungo della storia del confine orientale, usando abilmente la più raffinata storiografia sul tema. Si misura con la storia dell’esodo, degli esuli, del loro arrivo a Lucca, dello sforzo della comunità di favorire la loro inclusione, delle tensioni politiche, delle difficoltà oggettive.

Un libro importante, il terzo della collana del nostro Istituto, la storia, in questo caso, diventa così anche uno strumento per fare giustizia, alle vittime e ai sofferenti, finalmente restituiti a una narrazione pubblica. Che rappresenta anche un monito per l’oggi, rispetto ai migranti e agli esodi vecchi e nuovi con i quali la nostra comunità, che lo voglia o no, è costretta a misurarsi e mostrare al meglio le proprie qualità di solidarietà e inclusione sociale.

L'articolo Esuli a Lucca. I profughi istriani, fiumani e dalmati 1947-56 sembra essere il primo su pacinifazzi.

Storie di Guerra e Resistenza. Garfagnana 1943-1945

$
0
0

guerra e resistenza in Garfagnanadi Feliciano Bechelli


pp. 224, f.to 16×24, ill. b/n, 2015
ISBN 978-88-6550-452-9
€ 15,00

Il volume oltre alla narrazione delle battaglie partigiane più importanti, che porta la Garfagnana oltre i propri confini, ben addentro la storia della Resistenza italiana, Bechelli affronta anche la questione della “giustizia” e delle “vendette”, ricostruendo – a partire proprio dal funzionamento del “tribunale” della Divisione Lunense – alcuni episodi nei quali personaggi coinvolti a vario titolo con il fascismo repubblicano sono eliminati dai partigiani. Storie dure e difficili da raccontare, ma qui affrontate senza finzioni, mettendo a confronto le memorie e intrecciandole con le carte, analizzando quindi i fatti, e il contesto, tragico e complicato, di un tempo e di una dimensione – quello della guerra di Liberazione e della guerra civile – che spesso non consente mezze misure. Questo libro ci regala insomma “storie di guerra e resistenza” di grande importanza, belle e sofferte assieme, da leggere, da discutere e raccontare ai più giovani, perché è questa la stagione della storia d’Italia che ha gettato le basi per la costruzione della democrazia repubblicana e della convivenza civile garantita dalla Costituzione. Una stagione di cui ancora non sappiamo tutto, e proprio per questo l’impegno dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea sarà nei prossimi anni quello di realizzare una compiuta storia dell’antifascismo.

Queste pagine di guerra e resistenza in Garfagnana ricostruiscono appieno le esperienze della guerra e della resistenza in Garfagnana. I bombardamenti, gli sfollamenti, l’emergenza alimentare e la fame, tratteggiano l’impatto della guerra totale su queste comunità. Bechelli dà conto dei principali bombardamenti (dall’estate 1944 sino alle drammatiche azioni del 28 dicembre a Pontecosi, quando viene sterminata la famiglia Guidi, del 17 gennaio a Castiglione e del 13 febbraio a Castelnuovo, la più grave con i suoi 30 morti), li descrive restituendoci i sentimenti di paura e dolore che caratterizzano il quotidiano in quei mesi e elenca i nomi delle vittime, non per mero dovere di cronaca, ma in modo da inserire questi episodi all’interno di una compiuta narrazione storica, e quindi, in un certo senso, fare anche giustizia.

L'articolo Storie di Guerra e Resistenza. Garfagnana 1943-1945 sembra essere il primo su pacinifazzi.

La Nuova Via. I socialisti lucchesi nel secondo dopoguerra

$
0
0

9788865505199Uno studio sul socialismo in omaggio ad Aurelio Russo

di Emmanuel Pesi


pp. 112, f.to 17×24, ill. b/n, 2016
ISBN 978-88-6550-519-9
€ 12,00

La storia dei partiti politici nel secondo dopoguerra a livello locale è ancora in gran parte da scrivere, e non solo per la provincia di Lucca. È la storia di quei quadri intermedi che interpretarono a livello diffuso, lungo tutto il suo travagliato percorso, la vita della repubblica italiana sulla quale, a livello nazionale, c’è invece una bibliografia consolidata ormai in diverse stagioni storiografiche.
Lo studio di Emmanuel Pesi inquadra le sorti del partito socialista a Lucca e nel territorio provinciale negli anni che vanno dalla guerra di Liberazione al 1948: gli anni del processo di transizione dal regime fascista alla democrazia.
Il partito socialista lucchese vi emerge come un protagonista della coalizione antifascista e poi come un soggetto attivo della competizione che da subito si accende all’interno dell’“arco costituzionale”. Radicato a livello popolare, ma con basi nella borghesia cittadina e nel ceto intellettuale, è pronto a giocare il suo ruolo nel Comitato di Liberazione Nazionale con rappresentanti come il giovane professore Eugenio Luporini; è attivo sul piano organizzativo, seppure da una posizione di ritardo rispetto a Dc e Pci, con politici come Aldo Spinelli, poi guida dei socialisti lucchesi per oltre cinquant’anni. È un partito animato da tensioni interne, che si palesano nella discussione (di lungo periodo e alterne vicende) tra la allora prevalente tendenza frontista all’unità di azione con il partito comunista e l’istanza autonomista, minoritaria in provincia ma non irrilevante nella città capoluogo.
Le vicende ricostruite rimandano continuamente ad un contesto di questioni da cui questa storia settoriale trae fattori esplicativi e senso complessivo. In evidenza, e in accordo con il ruolo prevalente che i partiti politici vennero a conquistare, è infine la dirompente novità della partecipazione popolare alle elezioni, a cominciare dal triplice voto del 1946: amministrativo, istituzionale e politico. In quest’ultimo, per l’elezione dei costituenti, il contributo del locale partito socialista si espresse ad alto livello con l’elezione dell’avvocato Leonetto Amadei, futuro presidente della Corte costituzionale, l’“allievo” di Luigi Salvatori, il socialista e poi comunista versiliese incarcerato e confinato dalla persecuzione fascista.

Emmanuel Pesi (Barga, 1975) svolge attività di ricerca in storia contemporanea e collabora con il dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Pisa. Tra le sue pubblicazioni, per i nostri tipi: Resistenze civili. Clero e popolazione civile lucchese durante la seconda guerra mondiale (2010), Dalla guerra alla democrazia. La ricostruzione in Provincia di Lucca 1944-1948 (2012) e il saggio Sant’Anna di Stazzema, il silenzio e la speranza nel catalogo Sant’Anna di Stazzema. Il Silenzio (2014).

L'articolo La Nuova Via. I socialisti lucchesi nel secondo dopoguerra sembra essere il primo su pacinifazzi.

La vita e l’impegno di Arturo Pacini.

$
0
0

arturo pacini

Documenti e testimonianze

di Lorenzo Maffei, Luca Pighini


pp. 236, f.to 17×24, ill. b/n, 2016
ISBN 978-88-6550-521-2
€ 15,00

Il volume, ricco di note bibliografiche e completo della documentazione delle principali fonti storiche, ci riporta alla seconda metà del xx secolo, rappresentando il progressivo affermarsi dell’uomo Arturo Pacini e al contempo dell’evoluzione politica e sociale nel contesto cittadino e nazionale. L’incontro con l’antifascista Arturo Paoli, l’attenzione, con Giorgio La Pira, al tema della pace fino all’ideale europeista; questi e non solo gli aspetti che emergono da questo ritratto. La narrazione delle vicende umane del protagonista, impegnato nell’Azione Cattolica fin dagli anni ’30, nella Cisl e della Democrazia Cristiana dal 1945.

L'articolo La vita e l’impegno di Arturo Pacini. sembra essere il primo su pacinifazzi.

Una battaglia al femminile. Maria Eletta Martini e il nuovo diritto di famiglia

$
0
0

Documenti e testimonianze

di Maria Chiara Mattesini


pp. 128, f.to 17×24, ill. b/n, 2017
ISBN 978-88-6550-564-9
€ 12,00

Disponibile anche in formato Kindle

è possibile considerare la vicenda politica di Maria Eletta Martini, figura di prima grandezza della nostra storia repubblicana, senza tenerne presenti i legami con la sua città: la sua vicinanza alla rete resistenziale, mediata dal padre Ferdinando, che sarà il primo sindaco eletto a Lucca nel dopoguerra; la sua battaglia per entrare in consiglio comunale, nel 1951, dopo che il primo consiglio, nel 1946, era rimasto a composizione esclusivamente maschile; i collegamenti sempre mantenuti con il tessuto associativo femminile cattolico e con gli umori del partito democristiano locale; il suo rientro, dopo una intensa attività a livello nazionale, come capogruppo, sui banchi di Palazzo Santini nel 1990, nell’ultimo consiglio della prima repubblica. In quell’occasione fu sindaco un’altra figura di rilievo nazionale della Dc lucchese, quell’Arturo Pacini alla cui biografia questa collana ha dedicato il suo ultimo titolo.
Per questi motivi abbiamo accolto con piacere tra gli altri lavori di “Storie e Comunità” questo studio dedicato ad un capitolo di storia nazionale di cui la parlamentare lucchese è stata protagonista: la riforma del diritto di famiglia portata a conclusione nel 1975.

Quella di Maria Eletta è una battaglia dalla parte delle donne e con le donne.
Ricca è la documentazione relativa al confronto che ella intrattiene con il suo mondo, in specie femminile, e con quella parte di esso, antidivorzista e antiabortista, con cui consente. Interessante è anche l’interazione che, pur nell’incomunicabilità, si apprezza con il femminismo mainstream di quegli anni: un universo che, in nome della sottolineatura della differenza di genere, vede forse con sufficienza una battaglia per l’uguaglianza dei diritti giudicata arretrata; ma che certo non può considerare indifferente un risultato legislativo che, tra l’altro, difficilmente sarebbe sortito senza la spinta dei movimenti…

L'articolo Una battaglia al femminile. Maria Eletta Martini e il nuovo diritto di famiglia sembra essere il primo su pacinifazzi.

Antifascisti lucchesi nelle carte del Casellario Politico Centrale

$
0
0

per un dizionario biografico della Provincia di Lucca

a cura di Gianluca Fulvetti e Andrea Ventura


pp. 216, f.to 17×24, ill. b/n, 2017
ISBN 978-88-6550-643-1
€ 15,00

La Resistenza non fu il prodotto lineare e ineluttabile di un’opposizione di lungo corso, e non solo per questioni anagrafiche. Tra i partigiani affluirono giovani renitenti e disertori che probabilmente non conoscevano niente delle tradizioni politiche pregresse; donne e uomini spinti dall’insofferenza verso la guerra; sfollati dai bombardamenti che negli anni precedenti avevano vissuto l’esperienza delle amministrazioni provinciali fasciste caratterizzate dall’inefficienza, dalla corruzione, dalla prepotenza, dai favoritismi, dall’apatia e dalla violenza. Lo stridente contrasto tra la roboante propaganda fascista e un presente segnato dalla fame e dalle difficoltà quotidiane fu un aspetto rilevante per la “scelta” di molti. Il resto, in modo determinante, lo fecero l’occupazione tedesca, i potentati locali dei fascisti repubblicani, i bandi draconiani della rsi e la brutale repressione degli oppositori.

Circa due anni fa l’ISRECLU ha avviato un progetto di ricerca sulla storia dell’antifascismo e della Resistenza in provincia di Lucca. Per far questo, non si poteva che partire dalle carte, e quindi da quello che è il deposito archivistico più ricorrente negli studi sull’antifascismo: il Casellario Politico Centrale, lo strumento di controllo e repressione dei “sovversivi” inaugurato con la circolare 5116 del 25 maggio 1894 in quella Italia liberale, che, a fine Ottocento, inizia a fare i conti con gli anarchici, i socialisti, le Leghe e le Società di Muto Soccorso, i moti, gli scioperi e le sommosse, le Camere del lavoro, la violenza sociale e quella politica. Gestito dal personale del Ministero dell’Interno in raccordo con le prefetture e le questure, questo sistema viene integrato dal fascismo con gli strumenti repressivi previsti dalle cosiddette “leggi fascistissime” che vedono la nascita del Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato, dell’Opera Vigilanza e Repressione Antifascismo, di un nuovo Testo Unico di Pubblica Sicurezza; e porta nel corso degli anni all’apertura di oltre 150mila fascicoli personali.

Questi materiali sono stati conservati dall’Archivio Centrale dello Stato di Roma e indicizzati in un database, grazie al quale abbiamo individuato 1374 persone nate o residenti in provincia di Lucca. Rispetto a questo dato, Andrea Ventura ha operato degli aggiustamenti e delle integrazioni, tenendo conto di variabili interpretative e geografiche. Ad oggi, abbiamo quindi a disposizione una banca dati di circa 1600 nominativi, i cui fascicoli sono stati riprodotti presso l’ACS e sono adesso depositati su supporto digitale e consultabili presso l’archivio dell’ISRECLU. Nel libro si trovano le informazioni sulla vita di 120 di questi antifascisti, 111 uomini e 9 donne: individui rimasti a lungo nelle pieghe e nei cassetti della storia, ma anche personaggi più noti e anche già studiati, come Luigi Salvatori, il “padre” del socialismo versiliese; Giuseppe Del Freo, insegnante viareggino, maestro di generazioni di democratici e antifascisti; Guglielmo Pannunzio, avvocato e giornalista…